1 giugno 2014

L'Unione Europea (UE) e l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU)

"L'unione fa la forza": l'UE

L'UE nella nostra vita quotidiana

Quanti ricordano perché abbiamo voluto l'Europa unita?
In un momento storico in cui la solidità, la coesione e i valori dell'Unione Europea sono messi a dura prova da sfide drammatiche, come la guerra tra Russia e Ucraina iniziata nel febbraio 2022, la pandemia da Covid-19, la crisi economica, i flussi migratori, la "Brexit" (l'uscita della Gran Bretagna dall'UE sancita dal referendum del 23 giugno 2016 e divenuta effettiva nel 2020), gli attentati terroristici di matrice islamica, lo scandalo della corruzione di alcuni parlamentari europei (il cosiddetto Qatargate), sarebbe bene ricordare perché è nata l'Europa unita.
Adesso che l'Unione sembra così fragile e incerta, minacciata da paure e da egoismi nazionalisti, non possiamo dimenticare perché è nata, perché l'abbiamo voluta.
L'Europa unita è nata da un dramma, quello della seconda guerra mondiale, nel corso della quale è stata infelice teatro di indicibili ed efferati crimini. Proprio dagli orrori di quel conflitto sorse l'esigenza impellente e urgente di rendere impossibili altre guerre interne al continente, in nome di valori e ideali comuni: pace, libertà, democrazia, rispetto del diritto e delle leggi, cooperazione, solidarietà, tolleranza.
Il primo nucleo della futura Unione Europea nacque infatti nel secondo dopoguerra, quando alcuni politici illuminati pensarono di creare legami pacifici e di collaborazione tra Paesi vincitori e vinti della seconda guerra mondiale. Da questa idea nel 1951 nacque la CECA, per mettere in comune il carbone e l’acciaio, materie prime per gli armamenti, e rendere “materialmente impossibile” una nuova guerra fra europei.
Questo è uno dei principali successi dell'Unione, sancito nel 2012 dall'assegnazione del premio Nobel per la pace all'UE per aver contribuito alla pace, alla riconciliazione, alla democrazia e ai diritti umani nel vecchio continente.
Riuscirà l'Unione a dimostrarsi all'altezza di questo riconoscimento?


Clicca sul link per vedere il video L'Europa, un'unione nata per la pace (Rai, 2014. Durata: 1.53)


Dal Manifesto di Ventotene all'UE 
La creazione dell’Unione europea è stata ispirata da alcuni leader visionari, ricordati come padri fondatori, mossi da ideali di pace, unità e prosperità. Uno di questi fu l'italiano Altiero Spinelli. Nel 1941 Spinelli, oppositore del regime fascista confinato nell'isola di Ventotene, con la collaborazione di Ernesto Rossi e di Eugenio Colorni, scrisse il documento base del federalismo europeo, "Per un'Europa Libera e Unita", meglio conosciuto come Manifesto di Ventotene. Il Manifesto proponeva la formazione di una federazione europea sovranazionale, il cui obiettivo primario consisteva nel creare un legame tra gli Stati europei che impedisse lo scoppio di una nuova guerra.

Altiero Spinelli nella foto segnaletica
del Ministero dell'Interno
Altiero Spinelli (Roma 1907- Roma 1986) fu membro del Parlamento europeo e della Commissione europea.
A lui è dedicata una delle ali dell'edificio che ospita il Parlamento europeo a Bruxelles.
(Ridotto e adattato da "Unione Europea: a Ventotene la nascita di un ideale", in www.governo.it)

"La via da percorrere non è facile, né sicura. Ma deve essere percorsa, e lo sarà!"
(Altiero Spinelli)

Il programma Erasmus
Una delle opportunità più interessanti e stimolanti offerte dall'UE ai giovani cittadini europei è l'Erasmus, acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students, un programma di mobilità studentesca a livello universitario. 
Nato nel 1987, l'Erasmus consente agli studenti universitari europei di trascorrere  in un altro Paese dell'Europa un periodo di studio o di tirocinio (dai 3 ai 12 mesi) legalmente riconosciuto
I partecipanti hanno diritto ad una borsa di studio e all'iscrizione gratuita all'università ospitante: la borsa include un fisso mensile, una quota variabile in base al reddito, un corso di lingua e la pratica di uno sport presso le strutture universitarie.
Il nome del programma è ispirato all'umanista e teologo olandese Erasmo da Rotterdam, vissuto nel XV secolo, che viaggiò a lungo in Europa per comprenderne le differenti culture.
L'obiettivo dell'Erasmus è proprio quello di favorire la comprensione, l'incontro e lo scambio tra culture diverse, oltre a quello di stimolare la maturazione e l'arricchimento personale, lo spirito di indipendenza e la preparazione culturale dei giovani europei.
Dal 1987 più di quattro milioni di studenti di 4000 atenei hanno potuto trascorrere un anno all'estero (dal 2014 anche in Paesi extra europei) e dare esami che vengono poi riconosciuti dal proprio ateneo d'origine. È la cosiddetta "generazione Erasmus".
Le destinazioni più gettonate dagli studenti
Pochi però sanno che tutto è partito dall'esperienza di un'italiana, Sofia Corradi, pedagogista oggi ultraottantenne, soprannominata "Mamma Erasmus", docente fino al 2004 presso la facoltà di Scienze della Formazione dell'Università Statale "Roma Tre". La sua battaglia per la creazione dell'Erasmus è iniziata nel 1958 quando, dopo aver ottenuto un Master alla Columbia University di New York, vide rifiutata la sua richiesta che gli esami sostenuti all'estero le venissero riconosciuti in Italia, con l'accusa umiliante di voler ottenere la laurea andando in vacanza negli U.S.A. Da allora ha lottato con tenacia per vent'anni affinché nessun altro studente subisse un'offesa simile e perché l'utopia della mobilità tra atenei divenisse realtà.
La crescita dei Erasmus negli anni
Oggi Erasmus, dal 2014 potenziato come "Erasmus+ (Plus) ", è definito nei documenti ufficiali della Commissione Europea  «il programma di gran lunga di maggior successo tra tutti quelli di formazione ed educativi dell’Unione». «Quando tornano, - dice "Mamma Erasmus" - i ragazzi che hanno vissuto l’esperienza sono persone diverse: hanno stima di sé, della propria cultura nazionale, sanno come si dialoga con chi è di cultura diversa, non giudicano, hanno una marcia in più. Gli Erasmiani imparano a cavarsela da soli nelle difficoltà». Come è emerso da un sondaggio della Commissione Europea, uno dei punti di forza del programma è anche la maggiore facilità nel trovare lavoro: l'80% degli erasmiani intervistati ha trovato lavoro entro tre mesi dalla laurea. 


Per saperne di più sulle opportunità di studio all'estero con Erasmus+: http://ec.europa.eu/programmes/erasmus-plus/opportunities/individuals/students/studying-abroad_it

Un ragazzo italiano innamorato dell'Unione Europea: 
Antonio Megalizzi 
Antonio Megalizzi, calabrese di origine ma cresciuto a Trento, era un giornalista di 29 anni, rimasto vittima dell'attentato terroristico di Strasburgo la sera dell'11 dicembre 2018; è morto per mano di un suo coetaneo, Cheriff Chekat, nato in Francia e di origini magrebine. 
Antonio si trovava a Strasburho, sede del Parlamento europeo, come volontario di EuroPhonica, un programma radiofonico universitario internazionale che racconta le attività del Parlamento Europeo. Nel 2015 era diventato caporedattore del gruppo italiano. Antonio era un giovane europeo della generazione Erasmus, un giornalista appassionato, un entusiasta e instancabile sostenitore dell'Europa unita
Laureato in Scienze della Comunicazione, aveva scelto di impegnarsi attivamente per mantenere in vita il sogno europeo, per rivitalizzare un'UE sempre più fragile e impopolare, per farla conoscere e amare soprattutto ai giovani. 100 sono le puntate radiofoniche da lui realizzate sull'Unione, decine le trasferte a Strasburgo per seguire l'Europarlamento, per intervistare i più importanti eurodeputati italiani e stranieri. Si era iscritto alla laurea magistrale in European and International Studies all’Università di Trento e progettava di fare l'Erasmus in Lussemburgo. 
Dopo la morte di Antonio, la sorella Federica e la fidanzata Luana hanno dato vita a una Fondazione che porta il suo nome e fanno volontariato nelle scuole per spiegare perché l'UE è nata. 

"Tutti per uno, uno per tutti": l'ONU

70 anni di ONU (1945-2015)

(Durata del video: 1.34)
Le radici Nazioni Unite affondano nello stesso drammatico scenario storico che portò alle prime tappe dell'Unione Europea. L'ONU è l'organizzazione intergovernativa mondiale più importante del pianeta ed attualmente include 193 Paesi.
Statuto delle Nazioni Unite firmato da 51 Stati a San Francisco il 26 giugno 1945 
"Noi, popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra, che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all'umanità, a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella eguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole [...], e per tali fini a praticare la tolleranza ed a vivere in pace l’uno con l’altro in rapporti di buon vicinato, ad unire le nostre forze per mantenere la pace e la sicurezza internazionale, [...] abbiamo risoluto di unire i nostri sforzi per il raggiungimento di tali fini. In conseguenza, i nostri rispettivi Governi, per mezzo dei loro rappresentanti riuniti nella città di San Francisco [...] hanno concordato il presente Statuto delle Nazioni Unite ed istituiscono con ciò un’organizzazione internazionale che sarà denominata le Nazioni Unite."
Per la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani visita la sezione "Cittadinanza e Costituzione"http://pithecusae-ischia.blogspot.it/2013/04/discorso-sulla-costituzione-di-piero.html

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